sabato 20 ottobre 2012

Disturbi alimentari

I disturbi legati all'alimentazione sono una forma di disagio psicologico che si esprime attraverso un alterato rapporto con il cibo e con il proprio corpo.

I disturbi alimentari più diffusi sono l'anoressia e la bulimia.

I criteri indicati dal DSM-IV-TR per la diagnosi di Anoressia Nervosa sono i seguenti:

A.
Rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra o al peso minimo normale per l’età e la statura (per es. perdita di peso che porta a mantenere il peso corporeo al di sotto dell’85% rispetto a quanto previsto, oppure incapacità di raggiungere il peso previsto durante il periodo della crescita in altezza, con la conseguenza che il peso rimane al di sotto dell’85% rispetto a quanto previsto).
B.
Intensa paura di acquistare peso o di diventare grassi, anche quando si è sottopeso.
C.
Alterazione del modo in cui il soggetto vive il peso o la forma del corpo, o eccessiva influenza del peso e della forma del corpo sui livelli di autostima, o rifiuto di ammettere la gravità della attuale condizione di sottopeso.
D.
Nelle femmine dopo il menarca, amenorrea, cioè assenza di almeno 3 cicli mestruali consecutivi. (Una donna viene considerata amenorroica se i suoi cicli si manifestano solo a seguito di somministrazione di ormoni, per es. estrogeni.)
Sottotipi:

Con Restrizioni: nell’episodio attuale di Anoressia Nervosa il soggetto non ha presentato regolarmente abbuffate o condotte di eliminazione (per es. vomito autoindotto, uso inappropriato di lassativi, diuretici o enteroclismi).

Con Abbuffate/Condotte di Eliminazione: nell’episodio attuale di Anoressia Nervosa il soggetto ha presentato regolarmente abbuffate o condotte di eliminazione (per es. vomito autoindotto, uso inappropriato di lassativi, diuretici o enteroclismi).

I criteri diagnostici per la Bulimia Nervosa secondo il DSM-IV-TR sono:
A.
Ricorrenti abbuffate. Una abbuffata è caratterizzata da entrambi i seguenti:
1)
mangiare in un definito periodo di tempo (ad es. un periodo di due ore), una quantità di cibo significativamente maggiore di quello che la maggior parte delle persone mangerebbe nello stesso tempo ed in circostanze simili
2)
sensazione di perdere il controllo durante l’episodio (ad es. sensazione di non riuscire a smettere di mangiare o a controllare cosa e quanto si sta mangiando).
B.
Ricorrenti ed inappropriate condotte compensatorie per prevenire l’aumento di peso, come vomito autoindotto, abuso di lassativi, diuretici, enteroclismi o altri farmaci, digiuno o esercizio fisico eccessivo.
C.
Le abbuffate e le condotte compensatorie si verificano entrambe in media almeno due volte alla settimana, per tre mesi.
D.
I livelli di autostima sono indebitamente influenzati dalla forma e dal peso corporei.
E.
L’alterazione non si manifesta esclusivamente nel corso di episodi di Anoressia Nervosa.
Sottotipi:

Con Condotte di Eliminazione: nell’episodio attuale di Bulimia Nervosa il soggetto ha presentato regolarmente vomito autoindotto o uso inappropriato di lassativi, diuretici o enteroclismi.

Senza Condotte di Eliminazione: nell’episodio attuale il soggetto ha utilizzato regolarmente altri comportamenti compensatori inappropriati, quali il digiuno o l’esercizio fisico eccessivo, ma non si dedica regolarmente al vomito autoindotto o all’uso inappropriato di lassativi, diuretici o enteroclismi.

La scienza e la cura dell'anima



Psicologia, nel suo significato etimologico, vuol dire scienza dell’anima. La scienza che dell’uomo studia la mente, le emozioni, gli istinti, il carattere, il comportamento, le relazioni. L’organismo è visto nella sua complessità e nella sua interezza. La mente e il corpo sono parti di uno stesso insieme, per cui i disagi dell’una implicano disagi nell'altra e viceversa.

L’obiettivo verso cui tende l’intervento psicologico è l’armonia tra le dimensioni cognitive, emotive, sensoriali e comportamentali, indispensabile per approdare ad uno stato di benessere.

Quando il malessere si affaccia nell’animo umano impedisce la libera espressività, l’autenticità e la capacità di godere della bellezza propria e dell’ambiente circostante, influenzando l’esperienza personale fino a comprimerla, a soffocarla, a distorcerla.

La psicoterapia è la cura dell’anima; la cura che restituisce ad ognuno il proprio soffio vitale e il significato dell’esistenza che si è perduto, affievolito, offuscato. Così che ci si riappropria di se stessi, della propria salute psicofisica e della gioia di essere al mondo.

Veronica Iorio