sabato 20 ottobre 2012

Attacco di panico

La caratteristica essenziale di un attacco di panico è l'insorgenza improvvisa di intensa apprensione, paura o terrore nell'arco di un periodo circoscritto.

I criteri diagnostici per l'Attacco di Panico secondo il DSM-IV-TR (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders) sono i seguenti:

Un periodo preciso di paura o disagio intensi, durante il quale quattro (o più) dei seguenti sintomi si sono sviluppati improvvisamente ed hanno raggiunto il picco nel giro di 10 minuti:

 1)
palpitazioni, cardiopalmo o tachicardia
 2)
sudorazione
 3)
tremori fini o a grandi scosse
 4)
dispnea o sensazione di soffocamento
 5)
sensazione di asfissia
 6)
dolore o fastidio al petto
 7)
nausea o disturbi addominali
 8)
sensazioni di sbandamento, di instabilità, di testa leggera o di svenimento
 9)
derealizzazione (sensazione di irrealtà) o depersonalizzazione (essere distaccati da se stessi)
10)
 paura di perdere il controllo o di impazzire
11)
 paura di morire
12)
 parestesie (sensazioni di torpore o di formicolio)
13)
 brividi o vampate di calore.

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La scienza e la cura dell'anima



Psicologia, nel suo significato etimologico, vuol dire scienza dell’anima. La scienza che dell’uomo studia la mente, le emozioni, gli istinti, il carattere, il comportamento, le relazioni. L’organismo è visto nella sua complessità e nella sua interezza. La mente e il corpo sono parti di uno stesso insieme, per cui i disagi dell’una implicano disagi nell'altra e viceversa.

L’obiettivo verso cui tende l’intervento psicologico è l’armonia tra le dimensioni cognitive, emotive, sensoriali e comportamentali, indispensabile per approdare ad uno stato di benessere.

Quando il malessere si affaccia nell’animo umano impedisce la libera espressività, l’autenticità e la capacità di godere della bellezza propria e dell’ambiente circostante, influenzando l’esperienza personale fino a comprimerla, a soffocarla, a distorcerla.

La psicoterapia è la cura dell’anima; la cura che restituisce ad ognuno il proprio soffio vitale e il significato dell’esistenza che si è perduto, affievolito, offuscato. Così che ci si riappropria di se stessi, della propria salute psicofisica e della gioia di essere al mondo.

Veronica Iorio